Il cipriota Stelios Arcadiou, noto come Stelarc, è un artista che vive in Australia ed il cui lavoro “esplora ed estende il concetto del corpo e la sua relazione con la tecnologia attraverso delle interfacce uomo-macchina che comprendono scansioni mediche, protesi, robotica, sistemi di VR (realtà virtuale) ed Internet.”
Il cipriota Stelios Arcadiou, noto come Stelarc, è un artista che vive in Australia ed il cui lavoro “esplora ed estende il concetto del corpo e la sua relazione con la tecnologia attraverso delle interfacce uomo-macchina che comprendono scansioni mediche, protesi, robotica, sistemi di VR (realtà virtuale) ed Internet.”
Egli ha recentemente scatenato una vera controversia dopo che, in nome dell'arte, si è fatto innestare chirurgicamente un orecchio sul suo avambraccio. Ha dichiarato che questo suo nuovo orecchio, fatto di cartilagine umana, rappresenta un'evoluzione della forma del corpo. Alcuni chirurghi hanno messo in dubbio l'opportunità di tale operazione in assenza di una reale necessità medica, mentre dei pazienti che sono stati sottoposti ad un simile intervento per correggere un loro difetto dalla nascita hanno detto di aver trovato il lavoro dell'artista offensivo.
Saputo del tentativo di fermare Stelarc, Rael ha dichiarato che “l'arte non dovrebbe essere in alcun modo censurata”. Egli ha aggiunto che “è una libertà fondamentale delle persone fare qualunque cosa si voglia con il proprio corpo”.
La combinazione tra arte e scienza è estremamente apprezzata dai Raeliani, poichè il messaggio dato a Rael dai nostri Creatori afferma chiaramente che tutte le forme di vita sono state create da esseri umani che unirono le loro avanzate conoscenze nel campo della genetica con un alto senso artistico. “Se la vita fosse stata creata solamente da scienziati, essa sarebbe estremamente funzionale e grigia” ha spiegato Rael in uno dei suoi recenti discorsi agli studenti. Questo è purtroppo illustrato alla perfezione dai commenti di questi chirurghi dall'Associazione Britannica di Chirurghi Plastici ed Estetici, che mettono in dubbio l'eticità dell'operazione obiettando che gli interventi chirurgici dovrebbero essere compiuti solo per trarne “ovvi benefici clinici o psicologici”.
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