Las Vegas, 29 gennaio 2008 – Ad appena un mese dall’elezione di un nuovo presidente, i Kenioti soffrono ancora degli effetti della violenza che l’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan ha descritto come «un grave abuso dei Diritti dell’Uomo».
Las Vegas, 29 gennaio 2008 – Ad appena un mese dall’elezione di un nuovo presidente, i Kenioti soffrono ancora degli effetti della violenza che l’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan ha descritto come «un grave abuso dei Diritti dell’Uomo». Secondo alcuni osservatori dell’ONU, questo nuovo squilibrio ha già creato 250.000 profughi e distrutto migliaia di abitazioni come conseguenza dell’escalation dei combattimenti fra comunità rivali. È increscioso che alti responsabili di molti paesi occidentali considerino questa carneficina continua esistente in Kenya e in altri paesi africani come l’evidenza di un’immaturità politica e che, riferendosi a queste nazioni, commentino la situazione in modo paternalistico o semplicemente la ignorino. «I paesi occidentali non possono lavarsi le mani di fronte a questi conflitti qualificandoli come atti di “barbari incivili”, poiché ne sono essi stessi responsabili» ha precisato Rael, fondatore e leader del Movimento Raeliano, in una dichiarazione pubblicata lunedì 28 gennaio 2008. «Esattamente come nel caso del Rwanda e di molti altri paesi africani, il Kenya vive anch’esso un dramma ereditato al 100% dalle frontiere artificiali imposte dai colonizzatori. E di questi drammi ve ne saranno ancora molti».
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