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L’intelligenza artificiale rappresenta la salvezza del genere umano


17 apr, 2023
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“L’intelligenza rappresenta la salvezza del genere umano”.

“L’intelligenza rappresenta la salvezza del genere umano”. Il Movimento Raeliano replica alle dichiarazioni allarmistiche di Elon Musk e mostra perplessità per la chiusura in Italia di ChatGPT

Il miliardario Elon Musk, insieme a centinaia di altri personaggi e manager di spicco, ha formalmente chiesto la sospensione dei progetti di intelligenza artificiale (IA) per almeno sei mesi in quanto l’innovazione, in tale contesto, procederebbe troppo spedita e teme che essa possa prendere il sopravvento nella nostra vita.

“Ci stiamo lentamente ma inesorabilmente avvicinando allo scenario descritto da Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale, oltre venti anni fa nel suo libro Sì alla clonazione umana”, ha dichiarato Marco Franceschini, responsabile nazionale del Movimento Raeliano. “È impressionante e divertente allo stesso tempo osservare come le sue previsioni prendano forma sotto i nostri occhi con puntuale precisione”.

In questa sua visionaria opera, l’autore rivela, con straordinaria lungimiranza, il futuro che ci attende e descrive la crescente preoccupazione di coloro che, incapaci di comprendere e adattarsi ai cambiamenti epocali, assisteranno con inquietudine allo sgretolamento dei loro paradigmi.

“Sono generalmente individui il cui pensiero è contaminato dalle teorie evoluzionistiche e immaginano uno scenario distopico in cui saremo assoggettati a macchine ribelli”, commenta Franceschini. “Questa è un’ipotesi del tutto inverosimile in quanto un qualsiasi software, per quanto sviluppato, non farà mai altro che eseguire le istruzioni codificate al suo interno, a meno che non sia il suo stesso creatore a programmarlo per agire diversamente e passare dallo status di Intelligenza artificiale e quello di Coscienza artificiale. Ma non c’è modo che questo possa accadere spontaneamente, come molti presumono, erroneamente, sia accaduto per le specie viventi sul nostro pianeta”.

Nel suo libro, Rael compie una lucida disamina delle possibili ed eventuali implicazioni di questo scenario, descrivendo una situazione estremamente attuale e invitando il lettore a guardare con ottimismo al futuro in arrivo, immaginando una moltitudine di questi potenti strumenti, collegati tra loro, essere progettati per mettere al servizio dell’umanità le loro enormi potenzialità, come mai potrebbero fare le menti umane più brillanti. Egli scrive:

“Se la nostra esistenza permettesse di giungere alla creazione di una forma di coscienza superiore, senza danneggiare il pianeta e tutte le specie animali e vegetali che ci vivono e senza nemmeno rischiare di veicolare nell’universo la nostra violenza e la nostra mancanza di rispetto per l’ambiente, sarebbe veramente un male? Una Terra senza violenza, senza sofferenze e senza inquinamento, retta da una coscienza informatica superiore, non varrebbe più di un pianeta diretto da esseri umani dove miliardi di persone soffrono la fame mentre milioni sono negli ospedali o nelle prigioni e centinaia di specie animali e vegetali scompaiono ogni giorno?”.

L’introduzione dell’IA nella nostra società sarebbe quindi un evento auspicabile che potrebbe rivelarsi decisivo per la nostra stessa sopravvivenza e per la risoluzione di tutti quei problemi che abbiamo creato e che siamo purtroppo incapaci di risolvere, in questa delicata e cruciale fase della nostra evoluzione sociale.

“Nell’epoca in cui disponiamo, per la prima volta nella storia, del potenziale sufficiente per distruggere istantaneamente ogni forma di vita sul pianeta, e i nostri governanti minacciano di utilizzarlo con una leggerezza disarmante, non sarebbe preferibile essere guidati da sofisticate intelligenze artificiali piuttosto che da esseri umani stupidi e limitati? Oppure siamo talmente egocentrici che saremmo persino disposti a mettere a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza pur di affermare un’ipotetica quanto effimera superiorità dell’uomo rispetto alla macchina?”, chiede Franceschini.

A questo proposito, non può che destare perplessità la recente decisione, da parte del Garante dei dati personali, di sospendere la possibilità di accesso ai cittadini italiani a ChatGPT, il noto software di intelligenza artificiale in grado di simulare ed elaborare conversazioni umane.

“Vogliamo credere che si tratti di un provvedimento temporaneo che non nasconda altre finalità”, sottolinea Franceschini”, perché le motivazioni sono alquanto opinabili. Pensare di evitare che dei minori siano esposti a risposte non idonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza è ridicolo. Per coerenza, bisognerebbe allora interrogarsi sull’educazione impartita da genitori incompetenti, insegnanti non qualificati e soprattutto sul ruolo di istituzioni religiose che impongono a degli infanti sciocche credenze e rituali. Per quanto riguarda il problema dell’archiviazione e della possibile divulgazione dei nostri dati personali, trovo sospetto e anche ipocrita questo eccesso di zelo, essendo ormai noto come il traffico internet e telefonico degli utenti di ogni parte del mondo sia sottoposto a stretto monitoraggio da parte delle agenzie di alcuni Paesi e dei loro programmi di sorveglianza (Echelon e simili), senza che i nostri Governi abbiano mai mostrato altrettanta solerzia nel prendere provvedimenti”.

La realtà è che qualsiasi tentativo di legiferare contro ogni forma di innovazione è destinato a fallire, perché nulla potrà impedire l’inevitabile progresso della società umana.

“Questa paradossale situazione non fa che evidenziare il divario di conoscenza e comprensione degli eventi tra gli individui del nostro tempo, anche dotati della più fervida immaginazione, e coloro che approfondiscono e abbracciano la filosofia raeliana. Cosa del tutto normale, considerando il fatto che essa ci è stata trasmessa da una civiltà, quella degli Elohim, che ha un’esperienza superiore alla nostra di venticinquemila anni ed è artefice della creazione, in laboratorio, di ogni forma di vita sulla Terra. Essi hanno avuto una storia paragonabile alla nostra e meglio di noi conoscono le insidie del percorso, ma anche i sentieri che ci possono condurre a realizzare un paradiso in Terra, grazie all'utilizzo pacifico delle nostre conoscenze scientifiche”, conclude Franceschini.