LAS VEGAS, 30 luglio - Secondo una dichiarazione rilasciata oggi, Rael - leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale - ha conferito il titolo di Guida Raeliana Onoraria all'israeliano Nathan Blanc per il suo reiterato rifiuto di servire l'esercito israeliano.
LAS VEGAS, 30 luglio - Secondo una dichiarazione rilasciata oggi, Rael - leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale - ha conferito il titolo di Guida Raeliana Onoraria all'israeliano Nathan Blanc per il suo reiterato rifiuto di servire l'esercito israeliano.
Blanc ha trascorso molti mesi in carcere a causa di questa sua decisione. Egli ha rifiutato la chiamata alle armi ben otto volte, sollevando obiezioni circa la politica israeliana nei confronti dei palestinesi.
"Il suo rifiuto di servire il genocida esercito israeliano di occupazione è ammirevole", ha dichiarato Rael in una nota ufficiale rilasciata oggi. "Egli è un esempio per le giovani generazioni d'Israele, a cui bisogna dire che la violenza non rappresenterà mai una soluzione ad un conflitto".
Per anni, Rael ha chiesto ad Israele di rinunciare alla violenza. Nel 2007, ha auspicato la comparsa di un "Gandhi israeliano," un cittadino che avrebbe guidato Israele con la politica della non-violenza. Rael ha anche chiesto ai cittadini israeliani di adottare gli orfani di guerra palestinesi e di crescerli come se fossero musulmani, affermando che ciò renderebbe più facile far nascere un sentimento di fraternità tra i due popoli. Sebbene alcune persone abbiano offerto la propria disponibilità, il governo israeliano non lo ha permesso.
Blanc ha sposato il punto di vista di Rael, dicendo: "In quanto esseri umani, i cittadini israeliani hanno il dovere morale di rifiutarsi di partecipare a questo cinico gioco (di violenza e occupazione militare)".
Blanc si unisce ad un piccolo gruppo di Guide Onorarie israeliane, ognuna delle quali ha agito in difesa della verità, della pace e della compassione, senza preoccuparsi della propria sicurezza personale o dei propri interessi. Tra questi, ci sono Yoav Shamir, per i suoi film "Check Point" e "Diffamazione"; Tali Fahima, una pacifista israeliana che è stata arrestata per aver aiutato un militante palestinese; Zvi Misinai, che ha dimostrato che i palestinesi discendono dagli ebrei che si erano convertiti all'Islam; Daniel Barenboim, il direttore d'orchestra e pacifista israeliano che difende i diritti dei palestinesi; Eyal Sivan, che ha diretto "ROUTE 181: Frammenti di un viaggio in Israele-Palestina", un film che ritrae la differenza del paesaggio nelle varie regioni e quella degli esseri umani che lo abitano, ponendo l'accento sul profondo odio razziale che gli israeliani nutrono verso i palestinesi.