Primo Maggio: mettiamo l’intelligenza artificiale al servizio dell’essere umano


26 apr, 2023
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space_glider_2651592_1920.png Primo Maggio: mettiamo l’intelligenza artificiale al servizio dell’essere umano e facciamo del pianeta un paradiso di abbondanza, senza più lavoro e denaro.

In occasione del Primo Maggio, la tradizionale festa dei lavoratori, Il Movimento Raeliano esorta le persone a guardare con ottimismo al futuro e ad abbracciare l’avvento delle nuove tecnologie, che potrebbero presto segnare una svolta epocale per la nostra società. Tra tutte, particolare attenzione merita lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA), i cui recenti progressi e il potenziale impatto che essa potrebbe avere sulle nostre vite hanno messo in apprensione anche gli esperti del settore.

“La sua applicazione dimostra come oggi l'IA sia in grado di acquisire e fornire, in ogni campo del sapere e in tempo reale, tutte le conoscenze e le competenze a cui le viene concesso di accedere. Nel momento in cui potrà avere il controllo di una fitta rete di computer, robot e periferiche meccaniche, potremo considerare obsoleto qualsiasi lavoro che preveda l’impiego di manodopera umana”, afferma Ezael De Marco, responsabile in Italia del progetto Paradismo del Movimento Raeliano. “La società raggiungerà allora un nuovo stadio della sua evoluzione, quello del tempo libero e dell'abbondanza, altrimenti noto come Paradismo.

Il concetto di Paradismo, come modello di società ideale, nasce su iniziativa di Rael, fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale, seguendo quelli che sono i suggerimenti che ci trasmettono coloro che hanno creato ogni forma di vita sulla Terra, scienziati e artisti provenienti da un altro pianeta che nella Bibbia sono chiamati Elohim (vedere il sito rael.org).

Il Paradismo consiste in una società dove nessun individuo ha bisogno di lavorare e non esiste alcuna forma di denaro. Essa è organizzata affinché le persone facciano solo ciò che hanno piacere di fare.
“Quando ogni lavoro sarà automatizzato e supervisionato dalle IA, beni e servizi saranno prodotti in grande abbondanza e, cosa più importante, tutti ne potranno usufruire gratuitamente, poiché il denaro diventerà del tutto superfluo”, afferma De Marco. “Gli esseri umani avranno tempo e risorse illimitate per sviluppare ed esprimere il proprio potenziale e talento, senza nessun’altra preoccupazione. Questo è il Paradismo".

A coloro che temono che l’IA possa, in un futuro non troppo lontano, svilupparsi a tal punto da sopraffare l’essere umano e prendere il controllo della sua vita, De Marco risponde invitando a prendere consapevolezza della realtà quotidiana.
“Affermazioni del genere sono ridicole”, sottolinea De Marco. “Queste persone non si accorgono che l’essere umano è già sopraffatto da una società di stampo capitalistico che prende il controllo della nostra vita fin dalla più tenera età, soffocando le esigenze e le aspirazioni naturali di ciascun individuo. E’ sufficiente osservare quello che sta accadendo in Francia in merito alla riforma delle pensioni. La decisione del presidente Macron di alzare l’età minima di pensionamento ha scatenato la rabbia dei cittadini. Essi non vogliono vedersi ulteriormente privare del proprio tempo per continuare a lubrificare gli ingranaggi di un sistema che produce ricchezza per un ristretto numero di persone, e hanno ragione.

Con la tecnologia oggi a nostra disposizione, e soprattutto con quella che si sta sviluppando a ritmi vertiginosi, presto non sarà più necessario un solo minuto di manodopera umana. A quel punto, considerare una più equa distribuzione dell’abbondante ricchezza prodotta sarà tanto logico quanto inevitabile. Ovviamente, questo segnerebbe la fine della società così come la conosciamo, con enorme disappunto da parte dei grandi possidenti e delle imprese multinazionali, che cesseranno di incassare i loro smisurati profitti”.

La buona notizia è che l’IA non solo contribuirà al crollo del capitalismo, sopprimendo ogni forma di lavoro e denaro, ma determinerà la fine dei nostri sistemi di governo, spesso collusi con le élite della finanza, conducendoci a una forma di armoniosa anarchia, dove la collaborazione e la condivisione prenderanno il posto della ricerca esasperata del profitto e della competitività.

“La funzione di un governo, oppure la sua necessità, dovrebbe essere quella di rappresentare i cittadini e prendere decisioni in loro vece”, spiega De Marco. Un’IA opportunamente programmata sarebbe in grado di farlo meglio di qualsiasi politico umano, perché in grado di valutare le esigenze della popolazione e di soddisfare i suoi bisogni senza alcun intermediario. Essa è il futuro di una nuova forma di governance, non più pensata per governare il popolo, ma per aiutarlo ad autogovernarsi e a prendere decisioni collettive per il bene comune”.
Non è quindi l’ingombrante presenza di un’IA superiore a rappresentare la vera sfida di questa epoca, ma qualcos’altro.
“Non dobbiamo temere l'eccesso di intelligenza, ma la mancanza di amore. L'intelligenza non è altro che la capacità di elaborare le informazioni con velocità e precisione”, conclude De Marco. “Essa è un potente ma semplice strumento nelle nostre mani, tutta la differenza sta unicamente nel modo in cui decidiamo di utilizzarla. Lasciamo cadere ogni paura e accogliamo a braccia aperte ogni innovazione tecnologica, prima tra tutte l’IA. Se decideremo di progettarla per essere al nostro servizio, personale e collettivo, creeremo un futuro meraviglioso, più abbondante, più equo, più giusto e più appagante di qualsiasi cosa abbiamo mai conosciuto e immaginato. Sarà il Paradismo”.