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L'occhio di Caino: il punto di vista di Rael sui conflitti internazionali e sulla via per il raggiungimento della pace
Di fronte ai disordini globali e alle atrocità regionali, Rael, fondatore e leader spirituale del Movimento Raeliano, offre una profonda analisi della situazione e ribadisce quella che è la missione dei raeliani: promuovere l'amore e la felicità per il raggiungimento della pace mondiale.
Rael sottolinea l'importanza della felicità come principio fondamentale alla base dell'amore, essendo quest'ultimo l'unica forza sufficientemente potente in grado di impedire la distruzione dell’umanità. Egli traccia una correlazione diretta tra l'infelicità e la propensione all'aggressività e alla violenza, indicando l'oppressione, l’allontanamento e il genocidio del popolo palestinese come un chiaro esempio di questo circolo vizioso e distruttivo.
"Più si è infelici, più si è aggressivi e, quindi, violenti. La distruzione dell'umanità può essere causata solo da persone infelici, proprio come accade per il genocidio palestinese. Ogni azione violenta aumenta il senso di colpa e, di conseguenza, la mancanza di felicità di coloro che ne sono responsabili, creando un circolo vizioso in cui ogni azione violenta genera ancora più infelicità e, pertanto, ancora più violenza", ha affermato.
Inoltre, Rael denuncia il sionismo come antitetico ai principi giudaici, che si basano sulla sacralità della vita e sull’amare il prossimo. "Gli israeliani sono il popolo più infelice del mondo e per questo sono i più violenti. Sono intrinsecamente infelici perché sanno, nel profondo di loro stessi, nonostante le menzogne dei loro politici e degli organi d’informazione, di aver rubato le terre e le case dei palestinesi, cosa del tutto contraria ai fondamenti stessi della loro religione, i cui valori più belli sono Non uccidere e Ama il tuo prossimo come te stesso".
Ha poi aggiunto che la religione ebraica insegna loro che sono il "popolo eletto", ma non sono stati scelti per dominare gli altri, bensì per promuovere in tutto il mondo questo valore assoluto che consiste nel non uccidere e nel diffondere l'amore. "Esiste una legge che elimina ogni tentazione di dominio, forse la più bella legge dei testi ebraici, perché vieta loro di creare uno Stato o una nazione. Pertanto, il sionismo è fondamentalmente antisemita e antiebraico".
La disamina di Rael si estende oltre il conflitto israelo-palestinese, gettando uno sguardo critico sulla storia del colonialismo e sulle persistenti ideologie di superiorità razziale, che hanno portato violenza e oppressione in tutto il mondo. "Questa mancanza di felicità, dovuta al senso di colpa per aver commesso genocidi e saccheggi, si ritrova in tutte le civiltà che hanno costruito il loro potere e la loro ricchezza sulla dominazione e sulla sofferenza degli altri", ha spiegato. "È stato il caso di quasi tutte le nazioni europee nella loro follia colonialistica, che gli asiatici chiamano giustamente la catastrofe bianca. Il Nord e il Sud America con il genocidio delle popolazioni locali, l'Asia che porta ancora le cicatrici di questi crimini, l'Australia, ecc... In breve, l'intero pianeta è stato devastato da questo senso di superiorità razziale degli europei bianchi e dalla loro impunità, in quello che gli americani chiamano eccezionalismo. In sostanza, significa che il diritto internazionale si applica a tutti tranne che a loro. La stessa sofferenza provata dagli israeliani, i cui crimini fanno nascere in loro ancora più infelicità e violenza, è stata sperimentata anche dai colonialisti in Africa, in America e in tutto il mondo, costringendoli in questo circolo vizioso che porta inevitabilmente a compiere dei genocidi".
Rael afferma che l’inevitabile giustificazione a questi crimini è sempre una presunta superiorità razziale. "Nel caso di una nuova guerra mondiale, che potrebbe essere soltanto una guerra nucleare, non c'è dubbio che tutte le parti giustificherebbero il lancio dei propri missili rivendicando una superiorità razziale. È proprio questa idea di superiorità razziale che può portare l’umanità alla distruzione". Rael ha poi spiegato che l'unica soluzione per salvare l'umanità è l'amore. "Questo amore può essere solo incondizionato, come ogni vero amore, e può essere generato solo dalla felicità, la quale, creando un circolo virtuoso, porta automaticamente più felicità e, quindi, più amore".
In quest'ottica, Rael sostiene la ricerca attiva della felicità e della pace attraverso la meditazione. "Quando si accumulano bombe atomiche e si commettono genocidi, è più importante che mai meditare per la pace e partecipare all’Università della Felicità. Solo la diffusione della felicità e dell'amore può salvare l'umanità".
Egli sfida l'idea che tale impegno sia un atto di egoismo di fronte alla sofferenza nel mondo. Al contrario, considera la diffusione della felicità come un imperativo morale e la strategia più efficace per fermare il circolo vizioso della violenza, creando le basi per una pace duratura. "È proprio per fermare questa sofferenza che DOBBIAMO diffondere e sviluppare la felicità. La felicità è l'unica soluzione per salvare l'umanità, perché porta l'amore. È anche per questo che dobbiamo smettere di fermarci a guardare immagini di bambini insanguinati e diffondere più bellezza, arte e felicità".
Il Movimento Raeliano invita le persone a guardare oltre le tragedie che dominano le narrazioni giornalistiche e a contribuire a scrivere un nuovo capitolo per l'umanità.
Dal 9 al 16 dicembre 2023, Rael presiederà l'Università della Felicità presso il Busena Terrace di Okinawa, in Giappone. Sono attesi raeliani da tutti i continenti per questo evento unico, che coinciderà con il 50° anniversario dell'incontro di Rael con gli scienziati extraterrestri che crearono ogni forma di vita sulla Terra.
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