LAS Vegas, 30 novembre - "Negli ultimi giorni la famiglia di Negar Azizmoradi, leader del Movimento Raeliano in Iran, attualmente detenuta in un centro di deportazione di Istanbul, è stata contattata due volte da funzionari del Governo iraniano allo scopo d'impedire che l'opinione pubblica venga a conoscenza del suo caso", ha dichiarato Brigitte Boisselier, portavoce del Movimento Raeliano Internazionale (MRI).
LAS Vegas, 30 novembre - "Negli ultimi giorni la famiglia di Negar Azizmoradi, leader del Movimento Raeliano in Iran, attualmente detenuta in un centro di deportazione di Istanbul, è stata contattata due volte da funzionari del Governo iraniano allo scopo d'impedire che l'opinione pubblica venga a conoscenza del suo caso", ha dichiarato Brigitte Boisselier, portavoce del Movimento Raeliano Internazionale (MRI).
Come riportato nei giorni scorsi dalla BBC e da altri organi d'informazione, Negar Azizmoradi ha abbandonato l'Iran e si è rifugiata in Turchia nel momento stesso in cui si è accorta che la sua vita era in grave pericolo, dopo aver pubblicamente espresso la proprie convinzioni atee.
"Negar aveva dichiarato che non esiste alcun Dio, manifestatando pubblicamente la sua fede raeliana, secondo la quale ogni forma di vita sulla Terra, inclusi gli esseri umani, è stata creata grazie ad avanzate tecniche d'ingegneria genetica dagli Elohim, scienziati extraterrestri che vennero scambiati per degli Dei dai nostri antenati", ha spiegato Brigitte Boisselier. "Ora che tutti sanno che affermare tali cose in Iran può portare alla pena di morte, le autorità stanno facendo pressioni sulla famiglia di Negar allo scopo di modificare l'immagine negativa dell'Iran che la sua stessa politica ha creato".
"Secondo le nostri fonti, alla famiglia è stato detto che Negar deve cessare ogni attività presso gli organi d'informazione se vuole evitare che la sua famiglia e gli amici raeliani abbiano dei problemi. Hanno anche chiesto al padre di Negar di rilasciare un'intervista su un sito web iraniano. Nell'intervista, l'uomo avrebbe dovuto dire che Negar non ha mai avuto problemi nell'esprimere la sua fede religiosa in Iran".
Brigitte Boisselier ha detto che Negar ha mostrato grande coraggio nel voler insistere nel suo diritto alla libertà di religione, nonostante le condizioni di grande difficoltà.
"E' stata sempre molto positiva circa la sua situazione in Iran ed anche fermamente convinta che ciò potesse portare un'ulteriore speranza ai suoi fratelli e sorelle iraniane", ha detto.
Tuttavia, nel dicembre del 2008, Negar Azizmoradi spedì la seguente lettera alla sede internazionale del Movimento Raeliano:
Ciao amici,
sono Negar dall'Iran.
Volevo farvi sapere che degli agenti dei servizi interni sono venuti nella nostra stanza e hanno requisito il mio computer portatile, il mio hard disk e molti CD e DVD. Mi hanno poi convocata in un luogo dove mi hanno interrogata. Adesso, hanno entrambi i miei indirizzi. Comunque, li avevano già da prima, perchè ero controllata da molto tempo. Sanno tutto di me ed oggi mi hanno chiamata per andare in un altro luogo. Volevo che lo sapeste e vi raccomando di fare attenzione. Rimuovete per favore ogni mio accesso ai nostri servizi Intranet.
Mi trovo ora in un Internet Cafè e non so cosa potrebbe accadermi.
Vi amo tutti e vi mando molti baci ed abbracci.
In armonia con l'infinito,
Negar
"Dal momento in cui scrisse questa lettera, la situazione peggiorò a tal punto che Negar fu costretta a lasciare la sua famiglia e ad abbandonare il suo Paese", ha affermato Brigitte Boisselier. "Questa nuova e recente minaccia da parte del Governo iraniano è un'ulteriore prova che ella aveva ragione di fuggire e che esiste l'impellente necessità che le venga accordato lo status di rifugiata. Se venisse rimpatriata in Iran, corrererebbe il rischio di essere torturata e di essere condannata a morte".
Brigitte Boisselier ha dichiarato che l'Organizzazione Internazionale dei Rifugiati Iraniani (IOIR) si è unito agli sforzi del Movimento Raeliano Internazionale per impedire che Negar Azizmoradi sia rimpatriata in Iran. [Vedere la lettera allegata inviata all'UNHCR.]
Inoltre, i Raeliani e molte altre persone che hanno preso a cuore la difficile situazione di Negar Azizmoradi, manifesteranno di fronte alle ambasciate turche questa stessa settimana.
I Raeliani e tutti gli amici italiani di Negar si ritroveranno venerdì 4 dicembre di fronte all'ambasciata turca a Roma, a partire dalle ore 10.00, per chiedere ufficialmente che Negar Azizmoradi sia rilasciata e le sia garantito asilo in uno dei molti Paesi dove i Raeliani sarebbero pronti ad accoglierla.