L'Indice d’Inquinamento Globale, una rivoluzione nei consumi?


22 set, 2005
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RAEL, fondatore e leader del Movimento Raeliano, ha lanciato ufficialmente il 6 ottobre scroso l’ Indice d’Inquinamento Globale in occasione della Convention Internazionale Raeliana che si è tenuta a Sierre nel Vallese in Svizzera.


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RAEL, fondatore e leader del Movimento Raeliano, ha lanciato ufficialmente il 6 ottobre scroso l’ Indice d’Inquinamento Globale in occasione della Convention Internazionale Raeliana che si è tenuta a Sierre nel Vallese in Svizzera.

Gli scienziati raeliani diretti dal Dott. Sam Meharn, PhD in neurobiologia (Harvard University), allo scopo di salvaguardare l’ambiente dall’inquinamento in seguito ad un’idea dello stesso RAEL, hanno formulato un modello funzionale che definisce un "Indice d’Inquinamento Globale". Questo indice si propone di fare conoscere l’impatto inquinante di tutti i prodotti e servizi a partire dalla fabbricazione dei prodotti e dei loro componenti, fino al loro utilizzo ed alla loro rottamazione.

Si sono già compiuti degli sforzi globali, come il "Protocollo di Kyoto", per tentare di prendere in considerazione certi aspetti del problema dell’inquinamento. Risulta tuttavia chiaro che gli interessi economici e politici delle varie nazioni hanno ostacolato i progressi di tali sforzi.

Per contribuire a risolvere il problema molto discusso dell’inquinamento e dell’impatto ambientale delle industrie, gli scienziati raeliani hanno concepito un semplice sistema indicatore che può essere applicato a tutti gli oggetti, tanto ad una bottiglia d’acqua minerale quanto ad un’automobile o ad un viaggio turistico.

Il sistema propone un metodo standardizzato per quantificare l’inquinamento prodotto nel corso della fabbricazione di un prodotto o dell’erogazione di un servizio. Inoltre, esso tiene conto dell’inquinamento che viene prodotto quando il consumatore utilizza i prodotti o i servizi in questione e quando questi prodotti usati vengono rottamati o gettati fra i rifiuti.

RAEL ha depositato negli Stati Uniti e presso varie autorità internazionali una richiesta di brevetto per il "Global Pollution Index".

Comparando i valori dell’ "Indice d’Inquinamento Globale" che sarà obbligatorio stampare su ogni etichetta, materiale di promozione e pubblicità, i consumatori potranno facilmente giudicare l’impatto delle loro scelte sull’inquinamento del pianeta.

Ad esempio, i consumatori vedranno che il cibo geneticamente modificato ha un GPI fino a dieci volte minore rispetto alle verdure coltivate normalmente, visto che gli OGM richiedono molti meno pesticidi, fungicidi o concimi. Questo dovrebbe motivare la gente che si sente responsabile della conservazione dell’ambiente, a scegliere i cibi geneticamente modificati.