"La decisione da parte della IGPDecaux di non concedere gli spazi pubblicitari sui bus di Genova all'Unione degli Atei, Razionalisti ed Agnostici (Uaar) per promuovere lo slogan 'La cattiva notizia è che Dio non esiste.
"La decisione da parte della IGPDecaux di non concedere gli spazi pubblicitari sui bus di Genova all'Unione degli Atei, Razionalisti ed Agnostici (Uaar) per promuovere lo slogan 'La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno" è inaccettabile, ha dichiarato oggi Marco Franceschini, responsabile del Movimento Raeliano Italiano.
La IGPDecaux ha rilasciato una dichiarazione affermando che questa campagna "offenderebbe le convinzioni religiose delle persone".
"Questa decisione rappresenta uno schiaffo per milioni di persone nel nostro Paese che sono atee, non credenti o semplicemente liberi pensatori", dichiara Franceschini. "Le giustificazioni della concessionaria pubblicitaria sono ridicole. Ricordiamo loro che la libertà di espressione, garantita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, è parte della nostra Costituzione e che essa comprende a pieno titolo il diritto al dissenso, ovvero il diritto di manifestare pubblicamente delle idee che possono essere in contrasto con quelle degli altri, proprio come sta facendo da secoli il Vaticano, imponendoci le immagini sanguinolente di Gesù e dei suoi Santi".
Il Movimento Raeliano (www.rael.org) è una religione atea che non solo promuove un messaggio secondo il quale la vita sulla Terra è il frutto di una creazione realizzata in laboratorio da scienziati extraterrestri – scambiati per degli Dei dai nostri primitivi antenati – ma si batte strenuamente nei 104 Paesi in cui è presente per il rispetto assoluto dei diritti umani.
"L'Ateismo è una filosofia, una visione della realtà, esattamente come ogni altra religione e - come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo - le associazioni atee hanno il diritto di esprimersi liberamente e di fare del proselitismo".
Marco Franceschini ha spiegato inoltre che se il Comune di Genova non facesse rispettare i diritti degli atei, si dovrebbe chiedere che tutte le rappresentazioni di Gesù, della vergine Maria e di tutti i Santi vengano subito rimosse dalla città, in quanto forme di pubblicità della Chiesa cattolica. "In un Paese laico come si suppone sia l'Italia, un'amministrazione non può favorire una religione rispetto ad un'organizzazione di liberi pensatori, ma dovrebbe usare lo stesso peso e la stessa misura".
Franceschini spiega che gli italiani stanno assistendo oggi ad un ritorno del fanatismo religioso e ad una nuova caccia agli "eretici" a cui 'dobbiamo opporci con orgoglio e senza mezze misure'.
"Spero che la UAAR faccia valere i propri diritti nelle aule giudiziarie e che i responsabili di questa grave violazione dei diritti umani siano pubblicamente condannati. Nell'attesa, è necessario che tutte le realtà atee e liberali si uniscano per far fronte a questa nuova ondata repressiva e censoria orchestrata dai vertici cattolici e dai loro tirapiedi politici, scrollandosi di dosso questa sorta di pudore e ritrovando l'orgoglio di essere sè stessi. Com'è lontano quel fantastico periodo di fierezza atea di fine '800, culminato con la realizzazione della statua di Giordano Bruno in Campo de' Fiori a Roma! Se non si permettesse la realizzazione della campagna pubblicitaria 'Dio non esiste', allora dovremo rimuovere dalla città ogni forma di pubblicità realizzata dal Vaticano, ed i Raeliani sono pronti a dare una mano in questa 'opera di salubrità pubblica".