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1)Nella foto a sinistra l’astronauta Samantha Cristoforetti che interagisce con un Robot durante il New Space Economy a Roma.L’umanità è ormai pronta ad accettare un prossimo contatto ufficiale con una civiltà extraterrestre!
Le nostre conoscenze tecnologiche e scientifiche progrediscono velocemente ed in modo esponenziale.
Questo, probabilmente, non ci ha però dato il tempo di metabolizzare i grandi cambiamenti di questo particolare momento storico e di pensare seriamente ad organizzare un contatto ufficiale con una civiltà extraterrestre, che porterebbe enormi vantaggi e arricchimenti a livello scientifico, economico e umanitario.
Rael, fondatore e leader del Movimento Raeliano Internazionale, parla di questo contatto fin dal 1973 nel libro “ Il Messaggio degli Extraterrestri” (www.rael.org) e i raeliani stanno sensibilizzando l’opinione pubblica a riguardo, preparando le condizioni necessarie a questo contatto da oltre 40 anni.
Ma facciamo un piccolo esercizio di immaginazione. Immaginate che una civiltà extraterrestre volesse prendere contatto con noi ufficialmente. Di cosa avrebbe in primo luogo bisogno? Certamente di un luogo neutrale e sicuro per atterrare: un’ambasciata. Questo contatto dovrebbe avere luogo come nei termini e nelle condizioni previste per i contatti diplomatici fra le nazioni della Terra.
Ma cosa ne pensa oggi l’ONU di questa possibilità e cosa ne pensano i governi e i politici nel mondo?
Lo sapevate che esiste un Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Spaziali (UNOOSA) che è incaricato di esaminare le attività relative all’uso pacifico dello spazio da parte degli Stati membri delle Nazioni Unite?
L’Ufficio provvede anche a finanziare i progetti delle nazioni che vogliono creare un programma spaziale a scopi pacifici.
La Cina, meno frenata di altri Paesi dalle leggi interne sui finanziamenti pubblici, ha investito negli ultimi 20 anni montagne di denaro nella corsa alla conquista dello spazio.
La CNSA, l’agenzia spaziale cinese, ha già fatto atterrare due veicoli sulla Luna e, nel mese di agosto del 2020, lancerà il vettore per la missione esplorativa Huoxing-1, che porterà su Marte una sonda composta da un orbiter, un lander e un rover e sarà dotata di 12 strumenti scientifici per lo studio della morfologia, della geologia, del suolo e delle tracce di ghiaccio presenti su Marte.
Inoltre, il governo del Kazakistan, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Nazionale KazCosmo, guidata dal maggiore generale Talgat Amangeldyuly Musabayev, ha riferito di aver pianificato la costruzione di un’ambasciata per gli extraterrestri e di aver assegnato terreni destinati a questo scopo. Per quanto ne sappiamo, il governo del Kazakistan non ha però reso pubbliche le disposizioni diplomatiche da applicarsi a questa ambasciata.
È anche possibile che altri Paesi abbiano intenzioni simili che non siano state rese pubbliche.
[Fonte: Newspapaer Express-K dell’aprile 2009]”. Ref:”File”SERIAL” 73Ah/2019-4-082)Sotto Niccolò Invidia
Anche il governo italiano ha deciso di investire importanti risorse nella conquista dello spazio, e lo ha annunciato durante la prima New Space Economy che si è tenuta a Roma l’11 dicembre 2019.
In quest’occasione, è stato comunicato che l’Italia ha stanziato un ingente e storico investimento in attività di esplorazione spaziale pari a 2,3 miliardi di euro per i prossimi 5 anni. Come ha dichiarato l‘onorevole Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per lo spazio: “Questo settore è altamente strategico e sta avendo un impatto importante sulla qualità della vita delle persone con molte applicazioni. Investire nello spazio significa investire sullo sviluppo e progettare il futuro del Paese”.
E ancora: “Il nostro obiettivo è rilanciare le politiche aerospaziali. D’altra parte, si tratta di un settore strategico per il Paese perché rappresenta il propulsore per eccellenza dell’innovazione scientifica e tecnologica che consente di migliorare costantemente la vita dei cittadini”.
I numeri che sono stati presentati durante questo evento sono impressionanti: 200 sono le industrie coinvolte in Italia, piccole e medie imprese; nel 2018 sono stati stanziati dal governo italiano 888 milioni per lo spazio con un ritorno economico di 2 miliardi. Il governo italiano ha cominciato a comprendere e soprattutto ad attuare schemi di collaborazione con grandi ritorni economici, rivolti ad un miglioramento della qualità della vita per l’insieme della popolazione. Si è parlato anche di automazione e di robot che gestiscono e istruiscono altri robot.
L’onorevole Niccolò Invidia, politico del governo italiano, ricercatore su vari temi scientifici, tra cui l’intelligenza artificiale applicata alle relazioni internazionali e membro dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), e membro della Commissione Economia, Scienze, Tecnologia e Ambiente, ha creato uno dei gruppi più attivi sull’innovazione nell’ambito del parlamento italiano. Egli ha anche pubblicato una sua ricerca sull’intelligenza artificiale applicata alle relazioni internazionali all’Università di New York.
Nel suo intervento a Roma, l’onorevole Invidia ha ribadito l’importanza dei possibili ritorni economici relativi all’investimento nello spazio attraverso una proficua rete di contatti diplomatici e pubbliche relazioni, che lo stesso Invidia ha definito un’apertura verso le stelle, ovvero uno “stargate”. Ha sottolineato, inoltre, come il progresso nell’ambito spaziale possa cambiare la qualità della vita delle persone e apportare un positivo clima di distensione nelle relazioni fra i diversi Paesi.
Nel corso di questo evento, egli ha dichiarato: “Dopo denni in cui lo spazio è stato luogo tanto strategico quanto collaborativo della geopolitica, si stanno ora ponendo le basi perché esso diventi un nuovo luogo di militarizzazione. Per questo diventa ancora più importante, rispetto al passato, che la space diplomacy, ma ancora di più la commercializzazione e democratizzazione dello spazio, offra nuove occasioni per rafforzare i legami tra le nostre economie e così facendo obbligare le potenze spaziali alla cooperazione. In questo contesto, i parlamenti sono chiamati a promuovere nei prossimi decenni uno spirito di collaborazione internazionale e porre così le basi per una società multiplanetaria pacifica”.
Durante questi 3 giorni di New Space Economy, dove ero accreditata come inviata per Raelianews, ho avuto modo di vedere varie startup nell’ambito dell’ingegneria spaziale, della robotica, della progettazione e realizzazione di satelliti artificiali, ecc., e ho avuto l’opportunità di fare un salto nel prossimo futuro.
Ho avuto inoltre modo di intervistare l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, che presto sarà di nuovo in orbita nella stazione spaziale, per la seconda volta.
Qui di seguito troverete alcuni video e foto di questo evento.
In questo contesto in rapida evoluzione, il Movimento Raeliano sta chiedendo ufficialmente all’ONU e a tutti gli Stati del mondo di predisporre un terreno dotato di statuto di extraterritorialità per costruirvi un’ambasciata ufficiale per accogliere per la prima volta sul nostro pianeta una civiltà extraterrestre.
(www.elohimembassy.org).
Il Movimento Raeliano sta inoltre lavorando da tempo alla redazione e alla presentazione di un protocollo opzionale da integrare alla Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche, in previsione dell’arrivo ufficiale di una civiltà extraterrestre in un’ambasciata costruita allo scopo. Questo è il link alla nostra proposta di protocollo opzionale:
http://elohimembassy.org/wp-content/uploads/2017/03/E4ET-Protocol-re-Embassies-for-ET-2017.pdfUna comunicazione ufficiale riguardo a questo protocollo opzionale è stata inviata quest’anno al segretario generale delle Nazioni Unite, unitamente alla richiesta che venga implementato uno status diplomatico speciale da applicarsi ai visitatori extraterrestri. Questo codificherà le disposizioni legali e diplomatiche nell’ambito di un contatto extraterrestre.
Qui gli ultimi aggiornamenti:
http://it.raelianews.org/progetto-unambasciata-per-gli-extraterrestri-lufficio-delle-nazioni-unite-incoraggia-il-movimento-raeliano-a.htmlMa il problema più importante da risolvere da parte della delegazione del Movimento Raeliano che si occupa attivamente della richiesta di un terreno per la costruzione di un’ambasciata per gli extraterrestri, non è l’aspetto tecnico/logistico, ma l’approccio mentale e i tabù riguardo a questa tematica, che risulta però molto più d’attualità di quanto possiamo immaginare. Ciononostante, alcuni Stati hanno risposto alle nostre richieste e stanno valutando i progetti proposti.
Fortunatamente, la scienza e le diverse agenzie spaziali in tutto il mondo proseguono il loro lavoro, guardando verso il futuro senza farsi distrarre.
Dobbiamo accettare l’idea che nei prossimi decenni la nostra umanità prenderà inevitabilmente contatto
con altre civiltà che vivono su altri pianeti.
Siamo ormai cresciuti abbastanza dal punto di vista tecnico/scientifico per comprendere che incontrare altre civiltà che popolano lo spazio infinito non è più soltanto parte della trama di un film o di un libro di fantascienza, o una fantasia originale di qualche folle essere umano.
Più le nostre conoscenze riguardo all’universo crescono e più l’idea che la Terra sia il solo pianeta abitato diventa totalmente insostenibile e improbabile.
È un grande privilegio vivere in quest’epoca portatrice di profondi e formidabili cambiamenti, e ho fiducia che la nostra umanità possa farcela a superare questo momento critico per la sua stessa sopravvivenza.
E dobbiamo tutti, individualmente, prendere coscienza che possiamo fare qualcosa d concreto affinché questo avvenga, anche nelle piccole cose. Tutto influenza tutto, permanentemente.
Maria Antonietta TuzziInviata per Raelianews