Affermare il diritto ad una morte dignitosa.


24 nov, 2008
 Nessuno    Filosofia

Dopo aver seguito con grande attenzione la vicenda di Eluana Englaro, Rael - fondatore e leader del Movimento Raeliano Internazionale - desidera esprimere tutto il proprio sostegno e vicinanza a Beppino Englaro, padre di questa giovane ragazza di Lecco in stato vegetativo permanente da sedici anni, che ha recentemente appreso dell'autorizzazione da parte della Corte d'appello civile di Milano ad interrompere l'alimentazione forzata di sua figlia.


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Dopo aver seguito con grande attenzione la vicenda di Eluana Englaro, Rael - fondatore e leader del Movimento Raeliano Internazionale - desidera esprimere tutto il proprio sostegno e vicinanza a Beppino Englaro, padre di questa giovane ragazza di Lecco in stato vegetativo permanente da sedici anni, che ha recentemente appreso dell'autorizzazione da parte della Corte d'appello civile di Milano ad interrompere l'alimentazione forzata di sua figlia.

"E' questo un gesto civile e compassionevole da parte di uno Stato che riconosce finalmente il diritto sacro ed inviolabile di ogni essere umano di disporre della propria vita e della propria morte", afferma Marco Franceschini, responsabile del Movimento Realiano Italiano. "Molta strada deve essere ancora fatta affinchè ciò diventi la consuetudine, ma salutiamo con entusiasmo questo primo passo che significa la fine della sofferenza per un essere umano oggi e per migliaia di altre persone in un futuro che ci auguriamo sia davvero prossimo".

"E' un vero e proprio atto di terrorismo quello di cui siamo ostaggi fin dalla più tenera età e che agita davanti ai nostri occhi lo spauracchio di un dio che si erge a proprietario delle nostre vite", dice Marco Franceschini. "Quale dio amorevole e compassionevole avrebbe lasciato la sua amata creatura (e migliaia in tutto il mondo) soffrire così a lungo? O questo dio sarebbe particolarmente sadico verso i suoi figli, o molto semplicemente... la verità è che non esiste alcun dio a cui render conto di ciò che facciamo della notra vita... Come osa la Chiesa parlare di amore e compassione ed accanirsi in modo così feroce nei confronti di un padre e di una figlia, senza ritegno alcuno per il loro dolore e le loro sofferenze, solo per difendere un primitivo punto di vista che la maggioranza degli stessi cattolici, che essa pretende di rappresentare, ormai disconosce? Il solo modo per potersi liberare dalla malsana influenza che questa anacronistica e fanatica istituzione esercita sulla nostra società, è quello di abbandonarla immediatamente, redigendo il proprio atto di apostasia, come spero faccia anche il coraggioso papà di Eluana. D'altro canto, saremmo lieti d'incontrarlo e, se lo desidera, di accoglierlo in seno al Movimento Raeliano".

Secondo la filosofia raeliana, infatti, ogni individuo è l'unico e il solo proprietario della propria vita, di cui può disporre evidentemente nel modo che più gli aggrada, nella misura in cui ciò non nuoce al prossimo. Gli Elohim, i nostri creatori extraterrestri (www.rael.org), ce ne hanno fatto dono affinchè ne gioissimo con tutta la forza dei nostri sensi. Laddove ci siano delle sofferenze insopportabili che la moderna scienza non sia ancora in grado di lenire, un essere umano ha diritto di porvi fine, poichè, se la morte non è nulla, una sofferenza prolungata è qualcosa di terribile ed intollerabile. Oltretutto, se la vita della grande maggioranza delle persone malate o vittime di incidenti gravi, fosse lasciata esclusivamente nelle mani di questo dio che non esiste, essa avrebbe molto presto fine. Per questo la vita degli esseri umani è totalmente nelle loro mani, e sta a loro decidere se porvi termine o meno, al di là di credenze basate sull'apologia della sofferenza come quella cattolica. Non è un caso che praticamente tutti i cittadini dei paesi scientificamente evoluti portino i loro malati in ospedale e non in chiesa...