L'attivista israeliana Tali Fahima insignita del titolo di Guida


18 gen, 2007
 Nessuno    Filosofia

Tali Fahima, pacifista israeliana, ha trascorso due anni in prigione nel suo paese per aver aiutato Zakaria Zubeidi, uno dei terroristi più


Tali Fahima Tali Fahima, pacifista israeliana, ha trascorso due anni in prigione nel suo paese per aver aiutato Zakaria Zubeidi, uno dei terroristi più
ricercati nei territori della West Bank. Obiettivo di tre falliti tentativi d'assassinio da parte di Israele, lei decise di fargli da scudo umano. Fu arrestata dopo averlo incontrato.
La notizia che una donna ebrea avesse aiutato il comandante della Brigata dei Martiri di Al Aqsa nel campo profughi di Jenin, un uomo accusato di pianificare attacchi kamikaze, fu accolta in Israele con grande indignazione. Tuttavia, così facendo lei è un esempio di coscienza nel nostro mondo violento. Tali Fahima è il Gandhi del quale Israele ha così disperatamente bisogno.

In un suo recente discorso, RAEL, fondatore e leader del Movimento Raeliano, ha detto: “Anche se Israele conta delle perdite in fatto di vite umane a causa dei terroristi, ricordiamoci sempre di Gandhi, che chiese di rispondere all'odio con l'amore. Israele ha bisogno di un Gandhi ebreo... non un Bush, uno Sharon o un Netanyahu... Anche se ci sono delle vittime a causa degli estremisti che si fanno esplodere, Israele dovrebbe restituire tutti i territori occupati, permettere il ritorno dei rifugiati palestinesi, aiutarli nel loro sviluppo economico e nella ricostruzione di uno Stato palestinese e libanese.

Ha poi aggiunto: “L'unico modo perchè le cose cambino è che Israele spartisca tutti i finanziamenti americani con questi paesi, accetti gratuitamente nelle proprie Università gli studenti palestinesi e quelli dei paesi vicini, offrendo loro un'istruzione che distruggerebbe in questo modo ogni estremismo...”.

Tali Fahima è il meraviglioso esempio di una persona che sceglie la non-violenza invece della giustificazione politica di un'assassinio!

Uscendo di prigione, ha dichiarato: “Io non mi pento di nulla, continuerò a lavorare contro l'occupazione e per la pace." Ha poi spiegato ad un settimanale di Tel-Aviv: "Ero portata a considerare gli Arabi come qualcuno che non dovrebbe essere qui. Un giorno capii che c'erano molte lacune nelle mie informazioni, cose che non sono scritte o dette dai mezzi d'informazione. Compresi che è qualcosa che riguarda gli esseri umani e che siamo responsabili del modo in cui la loro vita ci appare".

Questo brillante atteggiamento l'ha resa meritevole del titolo di Guida Onoraria per l'Umanità da parte del Movimento Raeliano, un titolo conferito a coloro che scelgono di agire per un'umanità migliore piuttosto che conformarsi.