Divorziare per amore


15 nov, 2006
 Nessuno    Filosofia

In questi giorni si fa un gran parlare della notizia (per alcuni scioccante ...) che circola su tutti i media: "OGNI 4 MINUTI, IN ITALIA, C'E' UN DIVORZIO".


In questi giorni si fa un gran parlare della notizia (per alcuni scioccante ...) che circola su tutti i media: "OGNI 4 MINUTI, IN ITALIA, C'E' UN DIVORZIO".
Su questo argomento vengono intavolati molti spazi televisivi, ma ogni volta a senso unico. Mai nessuno che possa controbattere il "prete di turno" che afferma, rabbiosamente, le sue ragioni a favore della "sacralità" del matrimonio, colpevolizzando coloro che (a suo dire) attraverso il divorzio "commercializzano il rapporto di coppia", "attentano alla famiglia" ... e altre simili scempiaggini ... tipiche del pensiero Cattolico.
Cosa pensa, a tale proposito, il Leader del Movimento Raeliano, Rael?
«DIVORZIATE PER AMORE ...

... Fortunatamente un numero sempre maggiore di persone rifiuta l´istituzione medievale del matrimonio per scegliere invece l´unione libera, e chi ha fatto l´errore di sposarsi sottomettendosi alle pressioni familiari fortunatamente divorzia sempre più frequentemente. In certi paesi moderni, è meraviglioso constatare che oltre il 25% delle famiglie sono monoparentali, che oltre il 50% delle coppie vivono in unione libera, e che oltre il 50% dei matrimoni terminano con un divorzio; e infine che meno del 25% delle coppie coniugate lo restano fino alla loro morte. Questa libertà che la società ha acquisito a caro prezzo nel corso dei secoli liberandosi dal giogo del potere cattolico deve essere difesa passo dopo passo. È provato che il matrimonio ed il suo sentimento di proprietà distruggono spesso l´amore delle persone che vivono felicemente in unioni libere. È anche dimostrato che i divorzi di esseri colpevolizzati dalle tradizioni generano drammi umani e sofferenze di bambini che si trovano a vivere fra genitori che si sbranano. È preferibile che i figli crescano in armonia con un solo genitore, piuttosto che fra due esseri che si odiano ma che restano insieme per rispetto di una religione arcaica.
Io incoraggio tutte le persone che si amano a non sposarsi mai, e tutti quelli che sono sposati a divorziare per amore, vale a dire per continuare a vivere insieme amandosi e rispettandosi, soprattutto se hanno dei figli, perché avranno molte più possibilità di restare a lungo insieme rispettandosi piuttosto che sentendosi prigionieri di un matrimonio che poteva essere valido quando la vita media delle persone era di 35 anni, ma non lo è più adesso che la nostra longevità supera il secolo. Non necessariamente si trova il partner "ideale" al primo colpo. È invece conservando la propria libertà che abbiamo delle possibilità di trovarlo in seguito. E nulla prova che un partner "ideale" lo sia per tutta la durata della nostra vita. Noi cambiamo in permanenza e possiamo avere dei partner ideali corrispondenti alle diverse età di una vita che si allunga sempre più grazie alla scienza, visto che il nostro cervello necessita di un continuo rinnovamento di stimoli. Quindi, in parole chiare, è meglio arricchirsi tutta la vita con dei partner stimolanti piuttosto di annoiarsi per sempre con lo stesso.»

Nello stesso tempo, il Movimento Raeliano chiede ai politici di essere coerenti con la legge sul matrimonio, tenendo conto delle diversità ideologiche e religiose dei singoli. Si chiede altresì a ciascun cittadino di essere coerente con le proprie scelte ...
- le coppie che si sposano con rito religioso cattolico, coerentemente ai dettami della loro religione d´appartenenza, rinuncino al diritto di divorzio e tengano fede alla promessa di restare uniti "finché morte non li separi". Il divorzio potrà avvenire soltanto previo atto d´apostasia dalla religione cattolica riconosciuto e registrato assieme alla richiesta di separazione prima e di divorzio poi.
- le coppie sposate soltanto civilmente abbiano diritto a porre fine alla loro unione con una semplice richiesta di divorzio, in piena libertà e quando esse lo desiderano, senza essere obbligate ad attendere la scadenza di un determinato periodo di ripensamento.

Giustamente, la volontaria auto-limitazione di una parte della popolazione italiana non deve ledere i diritti e le scelte dell´altra ...