Il Vicepresidente degli Stati Uniti difende la tortura


31 ago, 2008
 Nessuno    Politica

Il Vicepresidente degli Stati Uniti difende la tortura


CheneyIl Vicepresidente degli Stati Uniti difende la tortura
27 Agosto 2008 - Dick Cheney, vicepresidente di George W. Bush, ha sottolineato ancora una volta la sua posizione sul modo in cui gli Stati Uniti dovrebbero poter interrogare i propri prigionieri. Mentre ufficialmente ripudia la tortura, egli sostiene la politica di Bush sui metodi "alternativi" d'interrogatorio, che comprendono delle pratiche condannate dalla convenzione di Ginevra. La CIA ha ammesso di utilizzare almeno una di tali tecniche denominata "waterboarding" - una simulazione d'annegamento - che è stata dichiarata alla stregua di un crimine di guerra in tutto il mondo. Vi è un numero sempre maggiore di persone che pensa che Bush e Cheney dovrebbero rispondere ad una Corte Internazionale dei crimini commessi contro l’umanità per aver utilizzato tali tecniche.

Tuttavia, in una delle più ipocrite dichiarazioni mai rilasciate da un politico, Cheney ha detto che "Nessuna nazione al mondo prende più seriamente in considerazione i diritti dell'uomo degli Stati Uniti d’America".

Il profeta Rael ha rilasciato una dichiarazione molto interessante e che riguarda ogni singola persona di ogni Paese democratico. Egli ha detto "… Se Bush e Cheney fossero in corsa per la rielezione, chiunque votasse per loro, sapendo quale sia la loro posizione in merito alla tortura, il 'Giorno del Giudizio Finale' sarebbe giudicato colpevole di complicità, poichè questi uomini stanno affermando chiaramente che sostengono la tortura, anche se la chiamano un metodo d'interrogatorio 'alternativo'. Non è un caso differente da coloro che votarono per eleggere Adolph Hitler. Coloro che votano per i criminali che annunciano chiaramente le loro intenzioni illegali non appena saranno eletti, sono di fatto loro complici".

C’è persino un candidato alla presidenza degli Stati Uniti che fu egli stesso torturato in Vietnam per 5 anni e mezzo. Il suo nome è John McCain. Egli si è spesso scagliato contro la tortura e ha precisato che ogni politico accondiscendente verso tale pratica sicuramente non ha mai prestato servizio nell’esercito, perché ogni militare sa quanto terribile essa sia e deve essere quindi vietata. Tuttavia, quando venne davvero il momento di fare qualcosa, perse un'importante occasione il giorno in cui, come senatore, non votò contro il programma di Bush che prevedeva tali metodi d'interrogatorio. È facile parlare, ma la sua decisione di sostenere il proprio partito anziché l’umanità è terribile. Per la cronaca, il Movimento Raeliano non sostiene un candidato piuttosto che un altro. Sosteniamo soltanto una forma di governo completamentee nuova che potrebbe essere chiamata "Geniocrazia" (vedi il collegamento al libro su questo sito). Essa è una forma di democrazia che permetterebbe soltanto a coloro con un'intelligenza del 10% superiore alla media di poter concorrere per l'elezione a qualsiasi carica. Poiché nessun candidato al mondo risponde a questi requisiti, non sosteniamo alcun candidato.

Ma tornando all'argomento principale, la cosa più importante è: come può qualcuno che sostiene di essere veramente Cristiano trovare nella propria coscienza il modo per sostenere qualsivoglia candidato che perdoni la tortura di un altro essere umano? I Cristiani che accettano il fatto che un danno collaterale sia a volte necessario, altro non fanno che razionalizzare l'uccisione e la mutilazione di diecine di migliaia di bambini, di madri e di padri innocenti. Davvero questi Cristiani pensano che Gesù approverebbe tutto ciò? È una domanda molto, molto importante da porsi se andate a votare. E se davvero pensano che Gesù approverebbe (i Raeliani non lo credono proprio), allora questi Cristiani devono ammettere una volta per tutte che la Cristianità non è "la religione della pace" come amano sostenere.

Di Ricky Roehr, Responsabile raeliano per il Nord America