
Il Vicepresidente degli Stati Uniti difende la tortura
27 Agosto 2008 - Dick Cheney, vicepresidente di George W. Bush, ha sottolineato ancora una volta la sua posizione sul modo in cui gli Stati Uniti dovrebbero poter interrogare i propri prigionieri. Mentre ufficialmente ripudia la tortura, egli sostiene la politica di Bush sui metodi "alternativi" d'interrogatorio, che comprendono delle pratiche condannate dalla convenzione di Ginevra. La CIA ha ammesso di utilizzare almeno una di tali tecniche denominata "waterboarding" - una simulazione d'annegamento - che è stata dichiarata alla stregua di un crimine di guerra in tutto il mondo. Vi è un numero sempre maggiore di persone che pensa che Bush e Cheney dovrebbero rispondere ad una Corte Internazionale dei crimini commessi contro l’umanità per aver utilizzato tali tecniche.
Tuttavia, in una delle più ipocrite dichiarazioni mai rilasciate da un politico, Cheney ha detto che "Nessuna nazione al mondo prende più seriamente in considerazione i diritti dell'uomo degli Stati Uniti d’America".
Il profeta Rael ha rilasciato una dichiarazione molto interessante e che riguarda ogni singola persona di ogni Paese democratico. Egli ha detto "… Se Bush e Cheney fossero in corsa per la rielezione, chiunque votasse per loro, sapendo quale sia la loro posizione in merito alla tortura, il 'Giorno del Giudizio Finale' sarebbe giudicato colpevole di complicità, poichè questi uomini stanno affermando chiaramente che sostengono la tortura, anche se la chiamano un metodo d'interrogatorio 'alternativo'. Non è un caso differente da coloro che votarono per eleggere Adolph Hitler. Coloro che votano per i criminali che annunciano chiaramente le loro intenzioni illegali non appena saranno eletti, sono di fatto loro complici".