Rael sostiene la piena indipendenza della Crimea


10 mar, 2014
 Nessuno    Politica

LAS VEGAS, 4 MARZO - Con la penisola della Crimea contesa tra Ucraina e Russia, e le truppe russe che avanzano sul suo territorio, Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale (MRI), ha ribadito oggi il suo incoraggiamento al popolo della Crimea nel rivendicare una piena indipendenza.


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LAS VEGAS, 4 MARZO - Con la penisola della Crimea contesa tra Ucraina e Russia, e le truppe russe che avanzano sul suo territorio, Rael, leader spirituale del Movimento Raeliano Internazionale (MRI), ha ribadito oggi il suo incoraggiamento al popolo della Crimea nel rivendicare una piena indipendenza.

"Sono assolutamente favorevole alla creazione di una Crimea completamente indipendente", Rael ha dichiarato in un comunicato diffuso dal MRI. "La Crimea è un altro stato delle dimensioni perfette per essere completamente indipendente".

La visione del mondo di Rael ha già ispirato quei leader politici che, come lui, credono che ogni gruppo etnico o culturale sulla Terra abbia il diritto all'autonomia, pur vivendo in un mondo collaborativo.

"L’autonomia e la solidarietà sono le due principali aspirazioni che devono nutrire oggi i popoli del nostro villaggio planetario", ha dichiarato Rael in un discorso tenuto in Quebec nel 1995. Si rivolgeva ai cittadini del Quebec che desideravano l'indipendenza dal Canada.

La penisola di Crimea, che si protende nel Mar Nero, è stata violentemente contesa per secoli da forze esterne.

"Come tutti i territori precedentemente colonizzati, La Crimea merita oggi di ottenere l'indipendenza, invece di venire soggiogata da un’altra colonizzazione forzata", ha detto Rael. "Il più grande pericolo per l'Umanità è l'organizzazione di grandi stati con un potere centralizzato, che potrebbero arrivare a un certo punto a combattere tra di loro, come abbiamo visto quasi accadere tra Stati Uniti e Unione Sovietica".

Rael ha poi proposto una soluzione:

"Un pianeta composto da una moltitudine di piccoli stati, ognuno dei quali costituito da persone unite dalla stessa cultura, lingua o religione, sarebbe la migliore garanzia di poter costruire un futuro di pace e di armonia per l'umanità", ha detto Rael. "Questa moltitudine di piccoli stati, culturalmente unificati, potrebbe unirsi in un governo mondiale, dove le nazioni collaborerebbero insieme per gestire le risorse e l'ecologia del pianeta, e garantire che nessuno di loro minacci mai l'esistenza di un altro con la forza".

Ha poi spiegato che i grandi blocchi, come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, sono estremamente pericolosi.

"La loro estensione e il loro potenziale militare li rendono arroganti", ha detto. "Un mondo di piccoli stati sarebbe un passo in avanti verso la pace universale, poiché non avrebbero i mezzi per mantenere costosissimi eserciti. Le Nazioni Unite dovrebbero avere il diritto di chiedere ai grandi paesi di suddividersi in stati più piccoli e indipendenti, in grado di rafforzare il processo di pace in cui non è ammessa alcuna superpotenza".